Messaggerie Volley si prepara a giocare l’ultima giornata di questo straordinario Campionato 2016/17. Un ultimo match, quello contro la Universal, fissato per sabato 6 maggio alle 18:00, in cui si potrà mettere fine a questa fase di regular season con in cassa 62 punti che valgono la vetta della classifica e la certezza che il percorso che sta per iniziare, quello che vedrà la squadra nel pool per la promozione in A2, sarà un percorso difficile in cui ogni partita sarà una finale. Emanuele Spampinato, numero 10 rossazzurro, il libero di questa squadra piena di grinta e coraggio, di playoff da promozione nella sua carriera ne ha giocati due, a Bari nel 2006 e nel Ravenna nel 2013. A distanza di quattro anni da quelle grandi emozioni rivive sulla sua pelle, insieme ai suoi compagni e a tutta la società, quel sogno di grande pallavolo.
Emanuele, qual è il morale della squadra in questo momento?
Altissimo. La sensazione è bellissima. In questo Campionato abbiamo avuto tanti alti e bassi, eravamo consapevoli delle nostre forze, ma ci abbiamo messo un po’ a creare quell’amalgama che oggi è un dato di fatto. Questo perché ognuno di noi ha portato avanti questo sogno lavorando, studiando e facendo tutte quelle cose che contraddistinguono la nostra quotidianità.
Cosa significa questo?
A volte non abbiamo reso al massimo come squadra, ma questo non vuol dire che non abbiamo sempre lottato, anche in quelle partite in cui abbiamo perso. Alla fine questo duro lavoro ha dato i suoi frutti e sabato scorso, a Cinquefrondi, abbiamo vinto la partita più importante del Campionato, davanti ad un palazzetto gremito con la consapevolezza che molte di quelle urla erano anche per noi.
Il seguito che avete avuto è stato straordinario. Quanto ha fatto la differenza?
Un po’ ce lo aspettavamo. Sapevamo che in tanti si stavano preparando a seguirci. In certi momenti ci è sembrato di giocare in casa, di essere tra mura amiche, si sentivano solo i nostri. Questo ci ha aiutato tantissimo. Io stesso, dopo ogni punto andavo ad esultare verso i nostri tifosi. Era un po’ come scaricare la tensione. Le loro facce erano straordinarie, l’entusiasmo si leggeva immediatamente.
Che partita è stata?
La posta in palio era alta. Loro avevano studiato noi e noi avevamo studiato loro nei minimi dettagli. Ognuno sapeva come rispondere all’altro e come coglierlo impreparato. La partita è stata dunque tesissima, ma non tanto tra noi giocatori, quanto sugli spalti anche se sono stati bravi proprio i padroni di casa ad accettare sportivamente la sconfitta e tutte le conseguenze.
C’è stato un momento di confusione un attimo prima del rientro negli spogliatoi. Tu eri lì, cosa è accaduto?
E’ stato interpretato male un mio gesto che è stato fatto per difendere uno dei miei compagni dalla tifoseria del Cinquefrondi. Ho chiesto ai tifosi di rimanere più calmi e l’ho fatto sbracciandomi. Chiedo scusa se un’eventuale cattiva interpretazione può avere infastidito qualcuno.
Domani si gioca contro la Universal, cosa vi aspettate?
Giocheremo come abbiamo giocato tutte le partite, con ancora più grinta se possibile, poi inizierà tutta un’altra storia.
Che storia sarà? Come ti immagini questi playoff che ormai sono sempre più vicini?
Il livello degli altri gironi è più alto del nostro, seppur di poco. Ci sono squadre che ancora riescono a fare quello che per noi è un sogno: avere giocatori che non lavorano o fanno altro nella loro vita. Ma la palla è tonda e da sabato sera tutto si azzera. Sicuramente nel nostro percorso incontreremo squadre che sulla carta sono più corazzate di noi, ma noi ce la giocheremo tranquillamente sapendo di poter contare sulle nostre forze.